“Ogni campo, prato o collina può essere considerato medicina” affermava Paracelso indicando nella natura e nel patrimonio vegetale una fonte di benessere da conoscere e valorizzare. La cultura delle erbe officinali, unita alla saggezza popolare, trasmette all’uomo dei giorni nostri la possibilità di fare buon uso di risorse naturali ricche di proprietà in molti casi addirittura curative.
La sopravvivenza di queste specie permette inoltre di conservare un importante patrimonio di saggezza antica: infusi, decotti, tisane, medicamenti ricavati da foglie, fiori o semi, ma anche saporiti condimenti, unguenti, profumi e aromi permettono di rivivere la sapienza del tempo passato, facendoci sperimentare l’attualità delle tradizioni.
A passeggio sui prati, fra benessere e cultura
Il territorio del Distretto del Benessere dell’Alto Reno si rivela più che mai luogo ideale per riscoprire il contatto con la natura, il piacere di abbandonarsi a ritmi ed abitudini antiche e salutari.
Lungo il bordo dei torrenti o più in alto, dove i prati lasciano il posto ad una vegetazione fatta di cespugli e arbusti, si incontrano numerose specie dalle interessanti proprietà salutari, che mani esperte raccolgono sulle orme delle abitudini popolari, le quali attribuiscono ad ogni pianta una virtù.
Presentiamone alcune: il Timo, simbolo di coraggio ed eleganza secondo la mitologia classica, cresce su un suolo roccioso e ben assolato, ed è conosciuto soprattutto per il suo caratteristico aroma, usato per profumi e condimenti. I fiori violetti della Santoreggia, altrettanto odorosi, impreziosiscono i prati nella stagione estiva. Più familiare il finocchio selvatico, i cui semi sono tipicamente utilizzati per infusi digestivi, e il rosmarino. Quest’ultimo, raccolto fresco direttamente dalla pianta, regala un inconfondibile odore intenso capace di arricchire pietanze appetitose. Le virtù antibatteriche del Rosmarinus Officinalis sono conosciute fin dall’antichità: era considerato un antidoto contro il contagio delle malattie e i suoi fiori candidi erano spesso utilizzati come ornamento per le fanciulle. Altrettanto suggestiva è la storia della Salvia, molto diffusa nelle nostre terre. Pianta sacra della longevità, la Salvia è così chiamata proprio per le sue virtù curative, tanto potenti da poter “salvare” e restituire il benessere a chi se ne serviva.